Il 16 aprile di quest’anno si festeggiava il trentennale degli Space Marine e, da inguaribile collezionista, anche io sono riuscito ad accaparrarmi una delle miniature in edizione limitata che sono rimaste in vendita solo ed esclusivamente per quel giorno.

Lette le relative regole speciali (che si possono riassumere in un “aggiungi questo space marine, equipaggiato con non una ma ben DUE armi devastanti, all’unità di space marine che preferisci, sostituendolo con un altro space marine qualsiasi senza pagare costi addizionali in punti. Fanculo il bilanciamento del gioco!”), mi sono infine convinto ad inserirlo nella mia armata di Angeli Sanguinari e, come potete vedere dalle foto, tra un terminator e l’altro (NdD: ulteriori notizie e foto a breve, ho quasi finito!) ho trovato il tempo di personalizzarlo un poco (in realtà ho solo rimosso la baionetta dal combi-fucile disintegratore e sostituito uno spallaccio) e, infine dipingerlo.

Trovato qualche mese fa, ancora intonso nella sua confezione, ad un mercatino dell’usato dal mio amico Alessio (che da esperto mercante è anche riuscito a strappare un prezzaccio al venditore), ho dipinto questo simpatico pelleverde a tempo perso, tanto per variare un po’.

Il modello è assolutamente standard e non presenta particolari modifiche, ma devo ammettere che mi sono divertito molto nel lavorarci. In più, il suo appartenere alla “vecchia scuola” dei prodotti GW (con i pregi e i difetti della cosa), suscita in me un’emozione particolare…

Ecco a voi qualche foto dei rinforzi appena giunti per i miei ragazzi in rosso!

Per quanto riguarda i kit a cui ho attinto per assemblare i modelli, in realtà, non vi sono differenze rispetto alla prima Squadra Tattica (con l’eccezione della spada a catena del Sergente, che arriva dal kit della Compagnia della Morte), così come, almeno per questo giro, ho lasciato perdere le modifiche che richiedevano l’uso della Materia Verde.
Nonostante ciò, sono soddisfattissimo del risultato, in particolar modo del Marine “immortalato” nell’atto di ricaricare il fucile Requiem, posa che sono riuscito a ottenere modificando l’angolazione del polso destro e asportando il caricatore vuoto da un altro fucile Requiem preso dallo stesso kit.

Come poi avrete già intuito dal numero dei modelli, grazie alla regola “Squadre da Combattimento” (comune a tutti gli Space Marine), questa squadra è pensata per potersi comodamente unire alla prima e formarne una unica di dieci modelli, comandata da uno dei due rispettivi Sergenti, a seconda delle necessità (NdD: e della disponibilità dei punti!).

Questo mese cade il decimo anniversario di una delle prime opere da me pubblicate su YouTube (sul canale Lemon’s Brain, ormai chiuso da tempo) nel corso degli anni, pertanto ho pensato che fosse una buona occasione per inaugurare, finalmente, la sezione “Vault DF”.

Il video di cui sto parlando è (ovviamente) quello che potete vedere in cima a questo articolo.
Ai tempi, ispirato dalla visione di molti altri Fan Music Video, decisi di mettermi alla prova per vedere se sarei riuscito a realizzarne uno a mia volta. Per farlo, scelsi di mescolare la musica degli Hammerfall, potente ed energica senza sfociare in un caos di rumori proprio di altre band che fanno metal, con i filmati presi dall’ormai classico (NdD: ma lo era già anche allora) Final Fantasy VIII, la cui ambientazione tecno-fantasy è particolarmente di mio gusto.

(NdD: mi scuso per l’oscena qualità del video. Purtroppo si tratta dell’unica versione ancora reperibile, oltretutto recuperata per puro caso, poichè il file originale è andato perduto diversi anni fa, assieme a molti altri dati, per colpa di un hard disk fritto per bene.)


Ci sono poche cose sulla Terra che mi piacciono quanto i Dreadnought di Warhammer 40.000.
Sono, probabilmente, il mio elemento preferito di tutto il gioco e di tutta l’ambientazione… con tutte le loro varianti, specializzazioni ed equipaggiamenti, quando sto preparando una lista per giocare, mi danno sempre l’idea di essere il giusto investimento dei punti rimanenti.

Nell’assemblare questo, per aumentare la personalizzazione e la varietà dei pezzi (anche perchè conto di dotare il mio esercito di Angeli Sanguinari di ben più di un solo Dreadnought), ho mischiato assieme il kit del Dreadnought Furioso e quello del Dreadnought standard, come del resto si può facilmente intuire dallo scafo principale, nel quale ho unito le due ali decorative del Furioso con la placca centrale del kit standard.
Per il prossimo assemblaggio, ovviamente, farò il contrario. 😉

Un’altra cosa di cui sono orgoglioso è l’aver modificato la posa delle gambe, anche se leggermente.
In sincerità, vi confesso che trovo che la posa fissa tipica di ogni kit dei Dreadnought (e ce ne sono svariati), statica, sempre e solo quella, a gambe divaricate parallele, un po’ noiosa.
Non mi si fraintenda: è perfetta per alcuni tipi di Dreadnought, come ad esempio quelli equipaggiati con cannoni, lanciamissili e mitragliatori, poichè trasmette bene l’idea del robot che si fissa a terra per essere stabile e poi ruota il busto per mirare e aprire il fuoco, ma poco adatta per un modello di camminatore equipaggiato solo con armi da mischia, che, invece, vorrebbe trasmettere l’idea più dinamica di un vero e proprio colosso che sta per scagliarsi sul nemico con tutto il suo peso.
Nel nostro caso, ruotando la gamba sinistra verso l’esterno e con l’aggiunta del (povero) Necron diviso a metà dal (notevole) peso della macchina, ho cercato di dare l’idea di un Dreadnought che ha appena distrutto un nemico e, nel fragore della battaglia, sta per passare al successivo.

Terminato appena in tempo per chiudere l’anno in bellezza, ecco qua qualche fotografia del primo QG della mia armata della Stirpe dei Mille.
Tralasciando il fatto che, come dice chiaramente il suo nome, è araldo di qualcun altro (NdD: chi? Segretone! Vi fornirò più dettagli in futuro, quando i realtivi modelli saranno pronti), sono molto contento del risultato finale, perchè il modello contiene diversi elementi che sono stati modificati.

La base di partenza è, ovviamente, quella di un comune Space Marine del Caos al quale ho aggiunto un gonnellino, prima di piazzarlo ben saldo sul dorso di uno Strillatore di Tzeentch.

La spada potenziata che egli impugna è invece stata modificata sostituendo la lama originale con una presa (o meglio, donata dal mio amico Paolo) e adattata da un kit di Grandispade dell’Impero.

L’elmo, invece, è stato preso da un kit della Guardia Sanguinaria e modificato appena-appena (è bastato trasformare il gioiello a goccia in un qualunque gioiello tondo. Nulla di più.) per adattarlo al contesto, ma la modifica di cui sono più orgoglioso è quella che potete vedere in questa foto:

arado_di_amonra (1)
Ladies & gentlemen… la chiave dimensionale!
Uno degli artefatti del Caos che preferisco (NdD: è vero che non è sempre facilissimo attivarla in tempo utile per la partita, ma personalmente penso che sia un buon acquisto!), qua presentato in una mia personalissima interpretazione, realizzata con pezzi presi da varie lame degli Space Marine del Caos (soprattutto le impugnature delle loro baionette) e giusto un pizzico di materia verde scolpita nella forma di carne ed occhio, per infondergli quel “tocco demoniaco” in più.
Il tutto colorato di osso (perchè mi piace pensare che l’artefatto sia stato intagliato proprio dalle ossa di qualche demone) e minacciosamente impugnato come a volerlo conficcare dritto-dritto nel petto di un qualunque servo dell’Imperatore.

Infine, l’ultimo dettaglio su cui voglio puntare i riflettori è lo spallaccio destro del modello, che proviene dal kit della Compagnia della Morte degli Angeli Sanguinari ed è stato semplicemente ridipinto con i colori della Stirpe, oltre che decorato con misteriosi geroglifici arcani…

cappellano

Assemblato e dipinto (ma purtroppo non imbasettato) in tutta fretta per riuscire ad averlo pronto per l’Arena degli Eroi che si terrà domani pomeriggio alla GW Milano, questo modello di Cappellano da poco aggiuntosi al catalogo della Games Workshop ha avuto bisogno di qualche piccola modifica per soddisfare appieno il mio gusto personale.

In primis, rispetto al modello originale, ho preferito sostituire completamente le ali (che, in sincerità, mi facevano più pensare ad una tenera fatina, piuttosto che ad un cazzuto Cappellano in grado di tener testa ai Marine della Death Company) con una coppia più “classica” proveniente dal kit della Guardia Sanguinaria, mantenendo però lo schema di colore nero/rosso.
Secondo, per rappresentare sul modello l’equipaggiamento da me scelto per la competizione di domani (ossia la fantastica reliquia “Furia di Baal”), ho sostituito la pistola Inferno con una pistola Plasma presa dal kit della Squadra Tattica dei Blood Angels.

Il risultato mi soddisfa molto e non vedo l’ora di completare l’opera aggiungendo la sabbia sulla basetta… ma a questo penserò nei prossimi giorni. Per il momento, mi auguro solo che il Cappellano Ruphio, domani, faccia strage sul campo di battaglia!

Natale si sta avvicinando, ma la Marvel sta già guardando ben oltre…

C’è ben poco da dire sul Sanguinor, se non che, per i miei gusti, è una miniatura bellissima. Probabilmente una delle più belle che mamma GW abbia mai prodotto, negli anni… e io sono contento di averla finalmente aggiunta al mio esercito. 🙂
Come potete vedere dalla foto, comunque, l’ho dipinta seguendo uno schema di colori standard (così come viene presentato nel codex degli Angeli Sanguinari), ma non escludo, un giorno, di acquistare un altro pezzo (magari, questa volta, nella sua vecchia versione metallica, piuttosto che in Finecast) per sbizzarrirmi in qualche esperimento cromatico.

Terminato appena-appena in tempo per partecipare, nel suo piccolo, a una partita Apocalisse tenutasi domenica scorsa (NdD: e lasciatemi dire che è stata la prima e l’ultima volta! <_<) alla GW di Milano, ladies & gentlemen, permettetevi di presentarvi ufficialmente il Capitano Sarge degli Angeli Sanguinari, detto “l’Accusatore”.

Posato sopra un macigno per enfatizzarne (magari quando è in mezzo ad altri modelli, durante una partita) la levatura, egli veste un’armatura dell’Artefice che è stata “rubata” a un kit della Guardia Sanguinaria, mentre gli altri pezzi che lo compongono sono presi dal semplice kit della Squadra Tattica degli Angeli Sanguinari (nuova edizione).
La modifica di cui sono più fiero, però, è quella della spada, presa da un kit della Compagnia della Morte, che ho segato all’altezza dell’elsa per poterla rigirare su se stessa, sì da assumere la posa (semplice ma che ben rende la fierezza del personaggio, a mio parere) che vedete in foto.

Il nome, come qualcuno potrà aver magari pensato, è un voluto omaggio al protagonista della famosa (almeno nel decennio scorso) saga videoludica di Army Men.

***

Aggiornamento del 28 giugno 2019: per aggiornare il modello alla nuova edizione del gioco, ho modificato la miniatura in maniera tale che includesse anche un Fucile Requiem Pefezionato (per ulteriori dettagli e foto, vedere questo post).