Ci siamo.

Oggi è il giorno in cui, stando ai film della serie “Ritorno al Futuro”, Marty McFly arriverà nel suo futuro (il nostro presente) dall’ormai lontano 1985.
Oggi è quindi il giorno in cui, lo stanno dicendo in molti, “il futuro diventa passato”. O almeno così è per quel futuro che era stato immaginato dallo staff che ha lavorato alla pellicola.

Ora, da inguaribile nostalgico, potrei anche mettermi qua e spendere ore a parlarvi di quanto adoro questa saga o magari elencarvi tutti i vari (moltissimi!) eventi che stanno avendo luogo nel mondo per festeggiare questo anniversario… ma non intendo farlo.
Semplicemente credevo che questa ricorrenza meritasse almeno una nota, nulla di più.

Quello che farò, personalmente, è approfittare dell’evento proposto da Nexo Digital per godermi i primi due film della serie (NdD: ahimè, non il terzo, purtroppo. Peccato! Una maratona completa sarebbe stata davvero il massimo… però ho fiducia, tanto per rimanere in tema, nel futuro: se già un paio d’anni fa avevo coronato il sogno di vedere il primo film sul grande schermo, stasera aggiungerò il secondo, quindi magari prima o poi riuscirò ad avere la trilogia completa!) al cinema, in compagnia dei miei amici.
Auguro a tutti gli altri appassionati una serata altrettanto speciale. E non scordatevi che, da adesso in poi, le tasche vanno portate rovesciate fuori dai pantaloni!

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Edit del 22 Ottobre 2015: ho scoperto oggi che il quotidiano USA Today ha dedicato la prima pagina al film, titolando realmente come viene mostrato in “Ritorno al Futuro – Parte II”. Fantastico!

Dopo diversi mesi di duro lavoro, ho finalmente ultimato la prima squadra tattica del mio esercito di Angeli Sanguinari, vincendo definitivamente la “paura del rosso” che mi portavo dietro da qualche anno (NdD: per chi se lo domandasse, semplicemente avevo avuto, agli albori della mia carriera come hobbista, diversi problemi a lavorare con le vernici rosse, che fossero Citadel o di altre marche. Per qualche strano motivo finivo sempre con il pasticciarle o rendere gli strati troppo spessi e grumosi! Così, gira e rigira, ho finito per concentrarmi più sull’uso di altri colori, ad esempio il blu, con il quale mi trovavo decisamente più a mio agio).

Il risultato è quello che potete vedere nelle foto… e poco altro ho da aggiungere, se non che nel tentativo di ridurre un poco la gran quantità di orpelli e decorazioni varie sulle armature degli astartes, preferendo tenermi tale abbondanza in vista di una futura squadra di veterani o simili, ho assemblato i modelli mescolando pezzi presi dal kit della squadra tattica degli Angeli Sanguinari GW (nuova edizione) e altri presi dal kit della squadra tattica degli Space Marine, sempre GW (vecchia edizione), concedendomi solo di tanto in tanto di attingere dal kit delle dotazioni dei Blood Angels GW, che a sua volta conservo per squadre di veterani, QG o modelli del genere.

Un bel particolare di cui sono orgoglioso e su cui voglio puntare i riflettori, per quanto sia semplice da realizzare, è il gioiello che potete vedere nella foto qua sotto:

blood_tattica (1)

realizzato con della materia verde sopra una semplice gamba da Space Marine standard (e quindi liscia), così da aumentare la varietà di decorazioni differenti tra un modello e l’altro.
Il mio intento, come si può anche evincere da alcune pose “fuori dal comune” (come ad esempio il modello intento a scagliare una granata) e/o dai danni presenti sulle armature (più puliti e meno presenti rispetto, ad esempio, ai miei Space Marine del Caos) è infatti quello di realizzare un esercito che possa sembrare “vivo” e realistico, immortalato nel ben mezzo di una battaglia.


Ispirato dalla visione di “Terminator Genisys” al cinema (recensione lampo: non è affatto male, soprattutto per il “trucchetto” con cui hanno rebootato la saga senza davvero rebootarla. Non un capolavoro, ma è decisamente godibile!) e venuto per caso a sapere che la Warlord Games ne ha acquistato i diritti per produrre un omonimo gioco di miniature, non sono proprio riuscito a resistere alla tentazione di acquistare un piccolo Schwarzenegger di resina con cui divertirmi un po’.

Inizialmente avevo pensato di asportare la testa della miniatura originale e trasferire i tratti somatici del buon Schwarzy su un ipotetico capitano di una squadra di Space Marine in armatura terminator (NdD: capito la sottigliezza? Eh? Eh…? 😛 ), ma alla fine, constatando che sarebbe stata, a mio parere, un po’ troppo piccola rispetto all’armatura terminator e memore dell’emozione provata nella scena del film in cui il Guardiano compare per la prima volta sullo schermo, mi sono limitato a dipingere la miniatura e a metterla su una delle mie basette urbane per fanteria.
Su quest’ultima, poi, ho azzardato un piccolo “tocco in più” aggiungendo le due cartucce appena esplose, che, come esperimento, ho creato di mio pugno utilizzando un po’ di materia verde.

Il risultato, di cui sono piuttosto soddisfatto, soprattutto considerando la qualità della miniatura, che decisamente non era eccelsa, è quello che vedete in foto. Forse in futuro diventerà il Campione di una mia squadra di Cultisti del Caos (che sarà rigorosamente affiliata ai Guerrieri di Ferro), ma per il momento la considero una cosa a parte e perlopiù la tiro fuori per giocare a Zombicide.


Io non so chi sia il designer degli interni, ma di sicuro ha qualche problema. <_<


…dev’essere un gusto di quelli belli “rustici”.


Ho appena finito di dipingerlo e sul campo di battaglia ha già fatto la differenza, pertanto direi che si merita un post tutto suo. Ladies and gentlemen, permettetevi di mostrarvi il primo (di molti, si spera) Rhino della mia armata della Stirpe dei Mille!

Assemblato da un normalissimo kit del Rhino del Caos, nel pieno rispetto della mia visione della Stirpe, ho evitato di decorarlo con i tipici spuntoni pieni di teste mozzate, preferendo invece intervenire con delle incisioni (poi dipinte come placche dorate) ai quattro lati.
In più, non ho saputo rinunciare al “fascino” dello Space Marine esposto al di fuori dello scafo, intento a imbracciare il combirequiem, per modificare il quale ho usato una testa e uno spallaccio (in metallo) presi dal kit di modifica della Stirpe dei Mille.


Quando si vince è giusto festeggiare, anche se si tratta di una piccola competizione.
E ieri, dopo una corsa contro il tempo per terminare il carro armato (sono andato avanti fin oltre le quattro della notte prima… meno male che la competizione iniziava nel pomeriggio, altrimenti sarei stato uno zombie!), le stoiche truppe della Stirpe dei Mille hanno portato a casa la vittoria al Kill Team organizzato dal negozio Games Workshop di Milano. 🙂
Ammetto che sono stato colto un po’ di sorpresa, soprattutto considerando che il mio punteggio era di una vittoria, un pareggio e una sconfitta… sembra però che i punti pittura (dovuti al fatto che il mio team era completamente dipinto), abbiano fatto la differenza!

In questa piccola galleria potete quindi ammirare il sottoscritto mentre gioca (prima foto), poi sempre il sottoscritto, stremato, alla consegna del premio (seconda foto) e, infine, una foto celebrativa delle miniature con cui ho partecipato all’evento (terza foto).

(NdD: colgo anche l’occasione offerta da questo post per fare un ringraziamento speciale ai miei amici, che pazientemente mi hanno “supportato e sopportato” in questa cosa.)


(NdD: si, sto giocando a Final Fantasy Record Keeper, e devo dire che, nella sua modestia di giochino mobile, non è affatto male. 😉 )