Modellismo e Wargames

Trovato qualche mese fa, ancora intonso nella sua confezione, ad un mercatino dell’usato dal mio amico Alessio (che da esperto mercante è anche riuscito a strappare un prezzaccio al venditore), ho dipinto questo simpatico pelleverde a tempo perso, tanto per variare un po’.

Il modello è assolutamente standard e non presenta particolari modifiche, ma devo ammettere che mi sono divertito molto nel lavorarci. In più, il suo appartenere alla “vecchia scuola” dei prodotti GW (con i pregi e i difetti della cosa), suscita in me un’emozione particolare…

Ecco a voi qualche foto dei rinforzi appena giunti per i miei ragazzi in rosso!

Per quanto riguarda i kit a cui ho attinto per assemblare i modelli, in realtà, non vi sono differenze rispetto alla prima Squadra Tattica (con l’eccezione della spada a catena del Sergente, che arriva dal kit della Compagnia della Morte), così come, almeno per questo giro, ho lasciato perdere le modifiche che richiedevano l’uso della Materia Verde.
Nonostante ciò, sono soddisfattissimo del risultato, in particolar modo del Marine “immortalato” nell’atto di ricaricare il fucile Requiem, posa che sono riuscito a ottenere modificando l’angolazione del polso destro e asportando il caricatore vuoto da un altro fucile Requiem preso dallo stesso kit.

Come poi avrete già intuito dal numero dei modelli, grazie alla regola “Squadre da Combattimento” (comune a tutti gli Space Marine), questa squadra è pensata per potersi comodamente unire alla prima e formarne una unica di dieci modelli, comandata da uno dei due rispettivi Sergenti, a seconda delle necessità (NdD: e della disponibilità dei punti!).


Ci sono poche cose sulla Terra che mi piacciono quanto i Dreadnought di Warhammer 40.000.
Sono, probabilmente, il mio elemento preferito di tutto il gioco e di tutta l’ambientazione… con tutte le loro varianti, specializzazioni ed equipaggiamenti, quando sto preparando una lista per giocare, mi danno sempre l’idea di essere il giusto investimento dei punti rimanenti.

Nell’assemblare questo, per aumentare la personalizzazione e la varietà dei pezzi (anche perchè conto di dotare il mio esercito di Angeli Sanguinari di ben più di un solo Dreadnought), ho mischiato assieme il kit del Dreadnought Furioso e quello del Dreadnought standard, come del resto si può facilmente intuire dallo scafo principale, nel quale ho unito le due ali decorative del Furioso con la placca centrale del kit standard.
Per il prossimo assemblaggio, ovviamente, farò il contrario. 😉

Un’altra cosa di cui sono orgoglioso è l’aver modificato la posa delle gambe, anche se leggermente.
In sincerità, vi confesso che trovo che la posa fissa tipica di ogni kit dei Dreadnought (e ce ne sono svariati), statica, sempre e solo quella, a gambe divaricate parallele, un po’ noiosa.
Non mi si fraintenda: è perfetta per alcuni tipi di Dreadnought, come ad esempio quelli equipaggiati con cannoni, lanciamissili e mitragliatori, poichè trasmette bene l’idea del robot che si fissa a terra per essere stabile e poi ruota il busto per mirare e aprire il fuoco, ma poco adatta per un modello di camminatore equipaggiato solo con armi da mischia, che, invece, vorrebbe trasmettere l’idea più dinamica di un vero e proprio colosso che sta per scagliarsi sul nemico con tutto il suo peso.
Nel nostro caso, ruotando la gamba sinistra verso l’esterno e con l’aggiunta del (povero) Necron diviso a metà dal (notevole) peso della macchina, ho cercato di dare l’idea di un Dreadnought che ha appena distrutto un nemico e, nel fragore della battaglia, sta per passare al successivo.

Terminato appena in tempo per chiudere l’anno in bellezza, ecco qua qualche fotografia del primo QG della mia armata della Stirpe dei Mille.
Tralasciando il fatto che, come dice chiaramente il suo nome, è araldo di qualcun altro (NdD: chi? Segretone! Vi fornirò più dettagli in futuro, quando i realtivi modelli saranno pronti), sono molto contento del risultato finale, perchè il modello contiene diversi elementi che sono stati modificati.

La base di partenza è, ovviamente, quella di un comune Space Marine del Caos al quale ho aggiunto un gonnellino, prima di piazzarlo ben saldo sul dorso di uno Strillatore di Tzeentch.

La spada potenziata che egli impugna è invece stata modificata sostituendo la lama originale con una presa (o meglio, donata dal mio amico Paolo) e adattata da un kit di Grandispade dell’Impero.

L’elmo, invece, è stato preso da un kit della Guardia Sanguinaria e modificato appena-appena (è bastato trasformare il gioiello a goccia in un qualunque gioiello tondo. Nulla di più.) per adattarlo al contesto, ma la modifica di cui sono più orgoglioso è quella che potete vedere in questa foto:

arado_di_amonra (1)
Ladies & gentlemen… la chiave dimensionale!
Uno degli artefatti del Caos che preferisco (NdD: è vero che non è sempre facilissimo attivarla in tempo utile per la partita, ma personalmente penso che sia un buon acquisto!), qua presentato in una mia personalissima interpretazione, realizzata con pezzi presi da varie lame degli Space Marine del Caos (soprattutto le impugnature delle loro baionette) e giusto un pizzico di materia verde scolpita nella forma di carne ed occhio, per infondergli quel “tocco demoniaco” in più.
Il tutto colorato di osso (perchè mi piace pensare che l’artefatto sia stato intagliato proprio dalle ossa di qualche demone) e minacciosamente impugnato come a volerlo conficcare dritto-dritto nel petto di un qualunque servo dell’Imperatore.

Infine, l’ultimo dettaglio su cui voglio puntare i riflettori è lo spallaccio destro del modello, che proviene dal kit della Compagnia della Morte degli Angeli Sanguinari ed è stato semplicemente ridipinto con i colori della Stirpe, oltre che decorato con misteriosi geroglifici arcani…

cappellano

Assemblato e dipinto (ma purtroppo non imbasettato) in tutta fretta per riuscire ad averlo pronto per l’Arena degli Eroi che si terrà domani pomeriggio alla GW Milano, questo modello di Cappellano da poco aggiuntosi al catalogo della Games Workshop ha avuto bisogno di qualche piccola modifica per soddisfare appieno il mio gusto personale.

In primis, rispetto al modello originale, ho preferito sostituire completamente le ali (che, in sincerità, mi facevano più pensare ad una tenera fatina, piuttosto che ad un cazzuto Cappellano in grado di tener testa ai Marine della Death Company) con una coppia più “classica” proveniente dal kit della Guardia Sanguinaria, mantenendo però lo schema di colore nero/rosso.
Secondo, per rappresentare sul modello l’equipaggiamento da me scelto per la competizione di domani (ossia la fantastica reliquia “Furia di Baal”), ho sostituito la pistola Inferno con una pistola Plasma presa dal kit della Squadra Tattica dei Blood Angels.

Il risultato mi soddisfa molto e non vedo l’ora di completare l’opera aggiungendo la sabbia sulla basetta… ma a questo penserò nei prossimi giorni. Per il momento, mi auguro solo che il Cappellano Ruphio, domani, faccia strage sul campo di battaglia!

C’è ben poco da dire sul Sanguinor, se non che, per i miei gusti, è una miniatura bellissima. Probabilmente una delle più belle che mamma GW abbia mai prodotto, negli anni… e io sono contento di averla finalmente aggiunta al mio esercito. 🙂
Come potete vedere dalla foto, comunque, l’ho dipinta seguendo uno schema di colori standard (così come viene presentato nel codex degli Angeli Sanguinari), ma non escludo, un giorno, di acquistare un altro pezzo (magari, questa volta, nella sua vecchia versione metallica, piuttosto che in Finecast) per sbizzarrirmi in qualche esperimento cromatico.

Terminato appena-appena in tempo per partecipare, nel suo piccolo, a una partita Apocalisse tenutasi domenica scorsa (NdD: e lasciatemi dire che è stata la prima e l’ultima volta! <_<) alla GW di Milano, ladies & gentlemen, permettetevi di presentarvi ufficialmente il Capitano Sarge degli Angeli Sanguinari, detto “l’Accusatore”.

Posato sopra un macigno per enfatizzarne (magari quando è in mezzo ad altri modelli, durante una partita) la levatura, egli veste un’armatura dell’Artefice che è stata “rubata” a un kit della Guardia Sanguinaria, mentre gli altri pezzi che lo compongono sono presi dal semplice kit della Squadra Tattica degli Angeli Sanguinari (nuova edizione).
La modifica di cui sono più fiero, però, è quella della spada, presa da un kit della Compagnia della Morte, che ho segato all’altezza dell’elsa per poterla rigirare su se stessa, sì da assumere la posa (semplice ma che ben rende la fierezza del personaggio, a mio parere) che vedete in foto.

Il nome, come qualcuno potrà aver magari pensato, è un voluto omaggio al protagonista della famosa (almeno nel decennio scorso) saga videoludica di Army Men.

***

Aggiornamento del 28 giugno 2019: per aggiornare il modello alla nuova edizione del gioco, ho modificato la miniatura in maniera tale che includesse anche un Fucile Requiem Pefezionato (per ulteriori dettagli e foto, vedere questo post).

Dopo diversi mesi di duro lavoro, ho finalmente ultimato la prima squadra tattica del mio esercito di Angeli Sanguinari, vincendo definitivamente la “paura del rosso” che mi portavo dietro da qualche anno (NdD: per chi se lo domandasse, semplicemente avevo avuto, agli albori della mia carriera come hobbista, diversi problemi a lavorare con le vernici rosse, che fossero Citadel o di altre marche. Per qualche strano motivo finivo sempre con il pasticciarle o rendere gli strati troppo spessi e grumosi! Così, gira e rigira, ho finito per concentrarmi più sull’uso di altri colori, ad esempio il blu, con il quale mi trovavo decisamente più a mio agio).

Il risultato è quello che potete vedere nelle foto… e poco altro ho da aggiungere, se non che nel tentativo di ridurre un poco la gran quantità di orpelli e decorazioni varie sulle armature degli astartes, preferendo tenermi tale abbondanza in vista di una futura squadra di veterani o simili, ho assemblato i modelli mescolando pezzi presi dal kit della squadra tattica degli Angeli Sanguinari GW (nuova edizione) e altri presi dal kit della squadra tattica degli Space Marine, sempre GW (vecchia edizione), concedendomi solo di tanto in tanto di attingere dal kit delle dotazioni dei Blood Angels GW, che a sua volta conservo per squadre di veterani, QG o modelli del genere.

Un bel particolare di cui sono orgoglioso e su cui voglio puntare i riflettori, per quanto sia semplice da realizzare, è il gioiello che potete vedere nella foto qua sotto:

blood_tattica (1)

realizzato con della materia verde sopra una semplice gamba da Space Marine standard (e quindi liscia), così da aumentare la varietà di decorazioni differenti tra un modello e l’altro.
Il mio intento, come si può anche evincere da alcune pose “fuori dal comune” (come ad esempio il modello intento a scagliare una granata) e/o dai danni presenti sulle armature (più puliti e meno presenti rispetto, ad esempio, ai miei Space Marine del Caos) è infatti quello di realizzare un esercito che possa sembrare “vivo” e realistico, immortalato nel ben mezzo di una battaglia.


Ispirato dalla visione di “Terminator Genisys” al cinema (recensione lampo: non è affatto male, soprattutto per il “trucchetto” con cui hanno rebootato la saga senza davvero rebootarla. Non un capolavoro, ma è decisamente godibile!) e venuto per caso a sapere che la Warlord Games ne ha acquistato i diritti per produrre un omonimo gioco di miniature, non sono proprio riuscito a resistere alla tentazione di acquistare un piccolo Schwarzenegger di resina con cui divertirmi un po’.

Inizialmente avevo pensato di asportare la testa della miniatura originale e trasferire i tratti somatici del buon Schwarzy su un ipotetico capitano di una squadra di Space Marine in armatura terminator (NdD: capito la sottigliezza? Eh? Eh…? 😛 ), ma alla fine, constatando che sarebbe stata, a mio parere, un po’ troppo piccola rispetto all’armatura terminator e memore dell’emozione provata nella scena del film in cui il Guardiano compare per la prima volta sullo schermo, mi sono limitato a dipingere la miniatura e a metterla su una delle mie basette urbane per fanteria.
Su quest’ultima, poi, ho azzardato un piccolo “tocco in più” aggiungendo le due cartucce appena esplose, che, come esperimento, ho creato di mio pugno utilizzando un po’ di materia verde.

Il risultato, di cui sono piuttosto soddisfatto, soprattutto considerando la qualità della miniatura, che decisamente non era eccelsa, è quello che vedete in foto. Forse in futuro diventerà il Campione di una mia squadra di Cultisti del Caos (che sarà rigorosamente affiliata ai Guerrieri di Ferro), ma per il momento la considero una cosa a parte e perlopiù la tiro fuori per giocare a Zombicide.


Ho appena finito di dipingerlo e sul campo di battaglia ha già fatto la differenza, pertanto direi che si merita un post tutto suo. Ladies and gentlemen, permettetevi di mostrarvi il primo (di molti, si spera) Rhino della mia armata della Stirpe dei Mille!

Assemblato da un normalissimo kit del Rhino del Caos, nel pieno rispetto della mia visione della Stirpe, ho evitato di decorarlo con i tipici spuntoni pieni di teste mozzate, preferendo invece intervenire con delle incisioni (poi dipinte come placche dorate) ai quattro lati.
In più, non ho saputo rinunciare al “fascino” dello Space Marine esposto al di fuori dello scafo, intento a imbracciare il combirequiem, per modificare il quale ho usato una testa e uno spallaccio (in metallo) presi dal kit di modifica della Stirpe dei Mille.