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Lasciate quindi che vi mostri chi si occuperà di questo compito: la mia prima squadra di Distruttori!
I modelli sono stati assemblati perlopiù con pezzi recuperati da altri kit (squadre tattiche, armature Mark IV, etc.), con l’eccezione del Cherubino, che ho comprato singolarmente, e del cannone laser, che invece sono riuscito a “salvare” da un vecchio (e orripilante, è risaputo) kit degli Space Marine Distruttori che avevo acquistato ad una fiera qualche anno fa.
La (immancabile!) gemma a forma di goccia incastonata su uno dei requiem pesanti, infine, è come sempre stata aggiunta con la materia verde.
L’ottava edizione, rimuovendo l’uso delle sagome dal gioco, ha colpito duramente il Vindicator… ma non abbastanza da farmi desistere dai miei propositi.
Dopo il Predator Baal, quindi, ecco il secondo rinforzo “pesante” per i miei Angeli Sanguinari!
In realtà il modello è piuttosto standard: assemblato a partire da un kit del Vindicator del Caos (non che faccia alcuna differenza, nella scatola ci sono solo un po’ di dotazioni extra che in futuro destinerò a qualche altro progetto), trova come unica modifica “Sanguinaria” l’aggiunta di un gioiello a forma di goccia (rigorosamente rosso) incastonato sulla fronte del teschio posto sul lato destro della pala frontale.
Sono anche molto contento dell’effetto invecchiamento che sono riuscito ad ottenere sulla pala, sulla quale si concentrano (giustamente) la maggior parte dei danni (inclusa una bella smitragliata, all’apparenza inefficace) e dello sporco lasciato dal terreno smosso.
Sarà il caso di muoversi, però… l’anno nuovo è vicino, il tempo stringe e io sono già al lavoro su una squadra di Distruttori che conto di mostrarvi presto. Alla prossima!
Questa sera, quando sono tornato a casa dal lavoro, ho trovato una bella sorpresa ad aspettarmi: il Manuale del Giocatore della 5° edizione di Dungeons & Dragons (nota anche come D&D Next), finalmente tradotto nella nostra lingua dopo una lunga (e ingiustificata) attesa durata ben tre anni.
Avendo attualmente una campagna in corso, per la quale ho anche tradotto di mio pugno parecchio materiale (si, sono un Dungeon Master pignolo), avevo pre-ordinato il volume a inizio mese, sì da essere tra i primissimi a poterne sfogliare una copia.
E ora che la stringo tra le mani sono felice come un bambino a Natale, perchè ho molto in considerazione questa quinta edizione di D&D e, in totale sincerità, come si può evincere da quanto ho scritto poco più sopra, ero piuttosto contrariato dal fatto che (ufficialmente) non fosse stata ancora pubblicata una edizione in lingua italiana.
Rendiamo dunque onore ai ragazzi di Asmodee per aver preso questa iniziativa!
Sulla scia di questo clima di giubilo, ho altresì deciso di cogliere quest’occasione per inaugurare, qua sul blog, un’intera sezione dedicata al Gioco di Ruolo, nella quale condividerò almeno un po’ del materiale che mi capita di scrivere o, comunque, mi passa tra le mani.
Inizierò con Dungeons & Dragons, ma sono volutamente rimasto sul generico “GDR” perchè non escludo, un giorno, di allargarmi anche ad altri titoli.
- mmmhhh… l’odore di stampato fresco…
PS: e dopo tutta questa pappardella, la contentezza, i festeggiamenti e via dicendo… la mia serata è stata dedicata ad una campagna di Sine Requie, alla quale partecipo come giocatore. Yeah!
Fluttuando cullato dalle correnti del Caos e guardandosi attorno grazie agli innumerevoli occhi distribuiti in varie parti del corpo, ecco che presento a voi il primo QG della (nuova) Stirpe dei Mille aggiunto alla mia collezione: Ozhan lo Scrutatore!
I pezzi che ho usato per assemblarlo provengono dal kit degli Stregoni Esaltati, con l’eccezione del braccio sinistro e dello zaino-batteria, che provengono invece da quello dei Marine della Rubrica.
Per mio gusto personale, poi, ho preferito utilizzare una normale asticella trasparente per rappresentare il fluttuare del modello, poichè non sono del tutto convinto (nè per questo modello nè per altri) dal pezzo rappresentante la “corrente di energia magica” incluso nel kit.
Il risultato finale mi lascia, come dico sempre, più che soddisfatto.
Anzi… così soddisfatto che, in generale, sto considerando di “mandare in pensione” i miei vecchi modelli della Stirpe dei Mille (che per fortuna sono pochi: una squadra, un QG e un Rhino) perchè, se posizionati accanto ad un modello della nuova linea, quasi-quasi sfigurano.
Ma questi sono solo pensieri, per ora. Ci penserò a suo tempo (per esempio quando avrò finito la squadra di Marine dei Mille alla quale ho iniziato a lavorare).
Non era anche ora che i miei Angeli Sanguinari ricevessero il supporto di un mezzo pesante?
Decisamente si!
Permettetemi quindi di mostrarvi qualche foto della mia ultima fatica: un bel Predator modello Baal, anche lui pronto a seminare morte e distruzione sul campo di battaglia.
Come potete vedere si tratta di un modello piuttosto standard. L’unica modifica degna di nota è il fatto che ho preferito usare il pannello frontale preso dal kit del carro armato Hunter, ma per il resto proviene tutto dritto-dritto dalla scatola originale.
Un’altra soddisfazione che mi sono tolto è poi quella di magnetizzare la torretta superiore (e solo quella) per renderla ruotabile a 360°, cosa che però, purtroppo, temo finirà con il rovinare la verniciatura del modello nei punti di maggior sfregamento.
Il tempo ci darà una risposta. Staremo a vedere…
Nel frattempo posso dire di essere più che soddisfatto di come è venuto! 🙂
Orbene, so che ci ho messo un po’, ma finalmente, dopo averne tanto parlato nei miei precedenti post, ho avuto occasione di provare la nuova edizione di Warhammer in prima persona.
Ieri sera, infatti, le mie forze della Stirpe dei Mille si sono coraggiosamente scontrate contro gli Angeli Sanguinari del mio amico Paolo in una partita amichevole da 1.000 punti, allestita proprio perchè entrambi volevamo provare questo nuovo set di regole.
E… beh, devo dire che mi sono trovato bene.
L’obiettivo di rendere il gioco più scorrevole e veloce, e ve lo sta scrivendo uno che al tavolo è lento come una lumaca, è stato pienamente raggiunto.
A voler essere puntigliosi e rompiballe (e io sono entrambe le cose), l’unica difficoltà che abbiamo avuto è stata durante la fase di combattimento, che nel regolamento non è spiegata proprio-proprio benissimo (almeno da una prospettiva di giocatori di vecchia data) e per questo ha portato con sè qualche dubbio/questione su un eventuale ingaggio o disingaggio al termine della stessa.
Nulla che una visita alla GW e una chiacchierata con uno dei ragazzi non possa risolvere, però!
Venendo al sodo, posso dire che questa ottava edizione, come avevo previsto nell’anteprima “Age of 40.000” (che, a proposito, questo articolo va a concludere), seppur con i suoi difetti, nel suo complesso, mi piace. Ed è tutto ciò che ho da dire in materia, per il momento.
Appuntamento alla prossima!
Volevo una squadra di Marine in armatura Mk III e l’ho avuta.
Beh… più o meno.
Per la maggior parte, diciamo!
Leggendo il codex degli Angeli Oscuri, sono rimasto affascinato dalla figura degli Space Marine Caduti, in particolar modo da quelli che si sono dati alla pirateria spaziale.
Su quest’onda, forse anche un po’ ispirato dalla soporifera visione degli episodi di Capitan Harlock, ho quindi inventato il “capitolo” (lealista, da un punto di vista strettamente tecnico) dei Brass Hawks, un gruppo di Space Marine che dopo la distruzione di Caliban, non sapendo più bene di chi fidarsi, sono fuggiti a bordo di una nave (ora diventata la loro base) e hanno scelto la via dell’autarchia, realizzandola diventando, de facto, pirati dello spazio.
Ed è per questo che le loro armature potenziate e quasi tutti i loro equipaggiamenti possono essere considerati ormai desueti e sono stati riparati un numero pressochè infinito di volte utilizzando pezzi di ricambio di fortuna e/o recuperati dai nemici abbattuti.
Per rappresentare questa “sovra-manutenzione di fortuna”, ho utilizzato come base le ormai antichissime armature mk III, sostituendo però alcuni pezzi con altri avanzati da vari ed eventuali kit di Space Marine (lealisti e del caos in eugal misura). In certi casi è più facile notarlo, ad esempio quando ad essere sostituita è stata un’intera gamba del modello, in altri meno, come nel caso dello scarico di uno zaino, tuttavia posso garantire che ogni singolo modello di questa squadra è composto da almeno un pezzo che non proviene dal regolare kit delle armature Mark III.
In più, ho modificato alcuni dei pezzi “originali” mk III perchè mostrassero evidenti segni delle infinite riparazioni di cui parlavo sopra. Un esempio di cui vado molto fiero sono i rivetti che tengono insieme questo spallaccio, ottenuti con un po’ di pazienza e materia verde:

In più, credo che la scelta del color ottone per le armature contribuisca ad accentuare questa idea di antiquato che volevo far trasmettere ai modelli.
Cambiando discorso, poi, un altro esperimento ben riuscito sono le basette.
Il mio intento era quello di rappresentare l’interno di una vecchia nave imperiale mantenuta funzionante a fatica, proprio come le armature dei suoi occupanti. Per questo ho scelto il metallo zigrinato, consumato da mille passaggi e all’occorrenza interrotto da tubi, piastre metalliche di altro tipo o ingressi/botole che conducono ad un altro ponte.
Non sarebbe male, un giorno, realizzare un diorama di un corridoio interno alla nave dove mostrare uno scontro tra i Brass Hawks e un gruppo di Orki che ha abbordato il loro vascello, non credete?
Intanto lo annoto nel grande, immenso, libro delle idee modellistiche da realizzare…
Come potete vedere dalle foto, si tratta di un modello piuttosto “basic” tanto nell’equipaggiamento quanto nella posa. Però ho voluto, come sempre, personalizzarlo con qualche dettaglio unico:
Prima fra tutti, in bella mostra sulla placca destra del torso, la spada degli Angeli Sanguinari, che, proprio come la (semplice) modifica fatta alla placca centrale, nella quale ho sostituito un teschio con la proverbiale goccia di sangue, conferiscono al modello l’appartenenza al nono Capitolo degli Space Marine in maniera chiara, senza però esagerare.
Lo stesso discorso vale per il braccio sinistro, che proviene da un kit del Dreadnought Furioso.
Un’altra modifica di cui sono particolarmente fiero, poi, è il Multitermico, che ho assemblato modificando un normale cannone d’assalto sostituendo la canna rotante con, per l’appunto, il multermico di un Dreadnought modello Contemptor.
Non che avessi molta scelta, visto che mamma GW, da quasi un decennio, non include nel Kit del Dreadnought base un Multitermico, nonostante sia l’arma standard del modello. *sospiro*
Come sicuramente poi qualcuno avrà intuito, il nome Ifrid è ispirato alla omonima Guardian Force di Final Fantasy VIII (presente, in realtà, anche in molti altri capitoli. Ma quella dell’ottavo è la mia incarnazione preferita). Non è quindi un caso che questo Dreadnought sia equipaggiato solo con armi termiche e lanciafiamme…
Apprendo oggi dell’annuncio delle date di uscita ufficiali dei vari Codex dell’ottava edizione.
E, ad essere sincero, sono un po’ contrariato.
Ciò che mi rende tale è il fatto che, facendo un paio di conti, ne risulta che la effettiva validità delle schede tecniche presenti nell’Index Imperium I (mi baso sul primo Codex in uscita, quello degli Space Marine) sarà di un paio di mesi abbondanti (ad essere precisi: 72 giorni). E di nuovo mi viene da pensare che sarebbe stato meglio (almeno da un punto di vista morale e, azzardo, persino deontologico. Dal punto di vista del far su più soldi possibile, invece, ha ragione la GW al 110%!) rilasciare le schede tecniche delle varie fazioni in versione .pdf gratuita.
E poco mi importa del fatto che alcune unità presenti nei vari Index non verranno aggiornate e quindi quei volumi non verranno del tutto abbandonati a prender polvere sugli scaffali… anzi, sapendolo mi sento ancor più preso per i fondelli!
Nel senso: visto che esce un Codex, per la quale la gente pagherà comunque bei soldi, possiamo sbatterci un minimo per farlo uscire completo di tutto quel che serve per giocare quella fazione, senza dover spulciare dieci manuali diversi per fare una singola lista? Chiedo troppo?
Fonte: Warhammer Community (Articolo sui nuovi Codex, FAQ sui nuovi Codex)